
Ancora una volta la comunità scientifica affronta e analizza il delicato argomento del digiuno intermittente. All'interno del progetto europeo Union, dedicato all'identificazione di strategie per rallentare l'invecchiamento, il professor Massimiliano Ruscica e il suo team del dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari "Rodolfo Paoletti" dell'università di Milano stanno conducendo una ricerca innovativa in collaborazione con un istituto tedesco. L'obiettivo è analizzare come il digiuno influenzi l'invecchiamento attraverso lo studio delle vescicole extracellulari, molecole chiave nella comunicazione cellulare coinvolte in processi come l'infiammazione e la risposta immunitaria. Questo approccio combina analisi di laboratorio con studi su volontari presso la Buchinger Wilhelmi Clinic in Germania, specializzata nel digiuno terapeutico.
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Meccanismi di azione del digiuno
Il digiuno intermittente e la restrizione calorica hanno dimostrato effetti neurotrofici, migliorando la neuroprotezione, la plasticità sinaptica e la neurogenesi negli adulti. Questi benefici sono in parte attribuiti al cambiamento metabolico dall'utilizzo del glucosio ai corpi chetonici come fonte energetica, un processo che supporta la salute neuronale e può contribuire a rallentare l'invecchiamento cerebrale.
Impatto sull'infiammazione e sul sistema immunitario
L'infiammazione cronica di basso grado è un fattore chiave nell'invecchiamento e nello sviluppo di malattie correlate. Il digiuno controllato può modulare questi processi infiammatori, influenzando positivamente le cellule dei tessuti articolari e muscolari. Ad esempio, studi suggeriscono che il digiuno possa avere un ruolo benefico nelle artriti infiammatorie non reumatoidi e migliorare la funzione muscolare negli anziani, contribuendo a una migliore qualità della vita.
Benefici metabolici e cardiovascolari
La pratica del digiuno intermittente è associata a miglioramenti nei parametri metabolici, come il controllo della glicemia e la riduzione dell'infiammazione. Questi effetti possono portare a una diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari, grazie alla riduzione dei livelli di colesterolo e pressione sanguigna. Inoltre, il digiuno può favorire la perdita di peso e migliorare la sensibilità all'insulina, contribuendo alla prevenzione del diabete di tipo 2.
Considerazioni pratiche e raccomandazioni
È importante sottolineare che, sebbene il digiuno presenti potenziali benefici, non è adatto a tutti. Individui con determinate condizioni mediche, donne in gravidanza o in allattamento, e persone con una storia di disturbi alimentari dovrebbero consultare un professionista della salute prima di intraprendere regimi di digiuno. Un approccio equilibrato, come il digiuno notturno di 12 ore combinato con una dieta ricca di vegetali e pesce, potrebbe offrire benefici significativi per la salute e contribuire a un invecchiamento più sano.
Riflessione
Il digiuno controllato emerge come una strategia promettente per prevenire malattie croniche e rallentare l'invecchiamento. Tuttavia, è essenziale personalizzare l'approccio in base alle esigenze individuali e sotto la supervisione di professionisti qualificati per massimizzare i benefici e minimizzare i potenziali rischi. Non va dimenticato, però, che nell'ambito della prevenzione, occorre una visita dietologica specializzata, con esami all'avanguardia come la Bioimpedenziometria, ovvero il controll della massa grassa, arrivando a conoscere la propria composizione corporea.