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Medici sempre più anziani in Europa: oltre il 40% ha più di 55 anni, mentre i giovani scarseggiano

Allarme età media avanzata per i medici del Vecchio Continente. Il sistema sanitario europeo è oggi messo a dura prova dall’invecchiamento del personale medico. L'assenza di un adeguato ricambio generazionale rischia di aggravare la crisi nei prossimi anni.

L’Europa e il problema dell’invecchiamento dei medici

Negli ultimi anni, il panorama sanitario europeo sta affrontando una sfida sempre più complessa: l’invecchiamento del personale medico. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, oltre il 40% dei medici attualmente in servizio nell’Unione Europea ha superato i 55 anni di età, con una percentuale crescente di professionisti vicini alla pensione. Questo fenomeno sta esercitando una pressione crescente sui sistemi sanitari nazionali, che faticano a trovare un numero sufficiente di giovani laureati in medicina pronti a prendere il posto dei colleghi più anziani.

L’invecchiamento della forza lavoro in ambito medico rappresenta una delle principali criticità per il futuro della sanità europea, in particolare in quei paesi in cui la percentuale di professionisti senior è particolarmente elevata. La carenza di medici giovani, unita all’aumento della domanda di assistenza sanitaria dovuto all’invecchiamento della popolazione, potrebbe portare a una grave crisi nei prossimi anni, con un sistema sanitario sempre meno in grado di garantire un servizio efficiente ai cittadini.

I paesi con più medici over 55: Italia tra i primi posti in Europa

Analizzando i dati di Eurostat, emerge che il problema è particolarmente grave in alcuni paesi europei. Le nazioni con la più alta percentuale di medici sopra i 55 anni sono:

  • Bulgaria (54%)
  • Italia (53,9%)
  • Lettonia (46,9%)
  • Estonia (45,9%)

Subito dopo troviamo altri paesi in cui più di quattro medici su dieci hanno già superato i 55 anni di età:

  • Germania (43,5%)
  • Francia (43,4%)
  • Ungheria (43%)
  • Belgio (42%)
  • Lituania (41,8%)
  • Repubblica Ceca (40,4%)
  • Polonia (40,3%)
  • Cipro (40,2%)

Il dato che riguarda l’Italia è tra i più preoccupanti non solo per la percentuale di medici over 55, ma anche perché il nostro Paese detiene il record europeo per il numero di medici ancora in servizio oltre i 65 anni. Attualmente, il 26,7% dei medici italiani ha più di 65 anni, un valore molto superiore rispetto alla media europea. Seguono l’Ungheria (22,4%) e l’Estonia (22,3%).

Questo dato dimostra come in Italia molti medici continuino a lavorare ben oltre l’età pensionabile, spesso per compensare la carenza di giovani professionisti e garantire la continuità dei servizi sanitari. Tuttavia, questa soluzione tampone non può essere sostenibile a lungo termine, poiché, nei prossimi anni, molti di questi medici andranno definitivamente in pensione, lasciando un vuoto difficile da colmare.

Dove sono i giovani medici? Le nazioni con più under 35

Se in molti paesi europei l’età media dei medici è in costante crescita, esistono alcune eccezioni. Gli Stati membri con la quota più alta di giovani medici sotto i 35 anni sono:

  • Malta (46,1%)
  • Romania (34,6%)
  • Paesi Bassi (29,7%)

Questi numeri indicano che, in alcune nazioni, la presenza di giovani professionisti in ambito medico è più significativa. Tuttavia, a livello generale, il numero di giovani medici in Europa rimane insufficiente per compensare i pensionamenti previsti nei prossimi anni.

Un trend in crescita: il confronto con il passato

L’invecchiamento del personale medico non è sempre stato un problema così evidente. Confrontando i dati attuali con quelli del passato, si nota un cambiamento significativo.

Nel 2005, nessun paese dell’Unione Europea aveva una percentuale di medici sopra i 55 anni superiore al 40%. In Italia, ad esempio, questa quota era circa del 26%, un valore che oggi corrisponde al numero di medici over 65 ancora in servizio.

La Spagna è un altro esempio di come il fenomeno si sia aggravato negli anni. Nel 2005, la percentuale di medici sopra i 55 anni era inferiore al 15%, mentre oggi è salita al 35%. Questi dati dimostrano che il problema dell’invecchiamento del personale medico è un fenomeno recente, che si è accentuato negli ultimi due decenni.

Quali sono le conseguenze per il sistema sanitario?

L’invecchiamento della classe medica rappresenta una minaccia diretta alla stabilità dei sistemi sanitari europei. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha più volte sottolineato come la carenza di giovani medici e il progressivo pensionamento dei professionisti più anziani rischino di compromettere la capacità del sistema sanitario di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione.

A tutto questo c'è da aggiungere anche la fuga di professionisti all'estero, ed è evidente che per affrontare la crescente carenza di medici e garantire un sistema sanitario efficiente, è fondamentale il ruolo di strutture specializzate.

Anche l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha lanciato l’allarme, stimando un deficit di 1,2 milioni di professionisti sanitari (tra medici, infermieri e ostetriche) all’interno dell’Unione Europea nei prossimi anni.

Tra le principali cause di questo vuoto troviamo:

  • Condizioni di lavoro difficili, con turni lunghi e stress elevato
  • Retribuzioni non adeguate, che spingono molti medici a lasciare il settore pubblico o a emigrare
  • Carenza di incentivi per le nuove generazioni, che scelgono sempre meno la professione medica

Per sopperire alla carenza di professionisti, diversi paesi europei stanno cercando di reclutare medici formati all’estero. Tuttavia, secondo l’OCSE, questa strategia non può essere l’unica soluzione e rischia di spostare il problema da un paese all’altro, senza risolverlo in modo strutturale.

Come affrontare il problema: le possibili soluzioni

Per garantire la sostenibilità del sistema sanitario nei prossimi anni, sarà necessario investire sulla formazione di nuovi medici, migliorare le condizioni di lavoro e rendere la professione più attrattiva per i giovani. Alcune delle strategie proposte includono:

  • Aumento del numero di borse di studio per specializzazioni mediche
  • Miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni contrattuali
  • Potenziamento delle infrastrutture sanitarie per ridurre il carico di lavoro
  • Creazione di percorsi formativi più accessibili e incentivi per chi sceglie di lavorare nel sistema sanitario pubblico

Senza interventi concreti, l’Europa rischia di trovarsi in una grave crisi sanitaria, con un numero sempre più ridotto di medici a fronte di una popolazione che invecchia e necessita di cure sempre maggiori.

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