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E' morta di tumore al pancreas oggi, lunedì 3 marzo, l'attrice Eleonora Giorgi, uno dei cancri più difficili da curare. E' ancora più importante, quindi, la prevenzione. "Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio maggiormente associato alla probabilità di sviluppare un carcinoma pancreatico" spiega all'Adnkronos Salute Massimo Di Maio, presidente eletto dell'Associazione italiana oncologia medica (Aiom). "Altri fattori di rischio sono rappresentati dall'obesità, dalla ridotta attività fisica, dal consumo di alcol e di grassi saturi e dalla scarsa assunzione di verdure e frutta fresca. Certo, meno del 10% dei casi di tumore al pancreas è dovuto a fattori ereditari (mutazione del gene Brca 1 e 2), ma su una quota importante si potrebbe intervenire eliminando i fattori di rischio".

Diagnosi e mortalità del tumore al pancreas

"Ancora oggi il numero dei decessi, purtroppo, si avvicina a quello delle nuove diagnosi, 13.585 nel 2024" - spiega Di Maio che è direttore dell'Oncologia medica universitaria dell'ospedale Molinette, Aou Città della Salute e della Scienza di Torino. "Per questo motivo la prevenzione è tutto". Il carcinoma pancreatico colpisce "uomini e donne allo stesso modo", in particolare "dai 60 anni in su, sebbene ci siano casi tra i più giovani, anche under 50, fortunatamente rari". Per quanto riguarda l'aspettativa di vita a 5 anni dalla diagnosi, "è ancora molto bassa e insoddisfacente - ammette l'esperto -". La maggioranza dei casi non è candidata alla guarigione perché diagnosticata tardivamente. Sia chiaro, non per colpa del paziente, ma perché il tumore al pancreas si manifesta quando è già in stato avanzato". A peggiorare la situazione c'è "il fatto che non abbiamo a disposizione un test di screening ad hoc - fa notare il presidente eletto dell'Aiom -". Ecco perché l'alimentazione sana ed equilibrata e in generale l'adozione di uno stile di vita corretto sono armi fondamentali.

La terapia

Le terapie "ci sono, ma non danno risultati soddisfacenti", osserva lo specialista. Il tumore al pancreas, purtroppo quello del caso di Eleonora Giorgi, si conferma "una delle patologie che hanno fatto meno progressi in oncologia negli ultimi anni a differenza degli altri tumori, anche con metastasi, nei quali abbiamo riscontrato avanzamenti anche dal punto di vista della qualità di vita". Il cancro del pancreas "è più difficile da trattare, più resistente alla chemioterapia e risponde peggio ai trattamenti", conclude Di Maio.

Tante celebrità colpite dal killer dei tumori

Di tumore del pancreas sono morte anche la prima astronauta americana, Sally Ride, e le attrici Anna Magnani e Mariangela Melato; nel mondo del calcio Giacinto Facchetti (storico numero 3 dell'Inter), Giuseppe Meazza e Omar Sivori.

Recentemente anche il rapper Fedez un anno e mezzo fa ha rivelato e ha condiviso con i follower la sua battaglia contro un raro tumore neuroendocrino del pancreas, dichiarando: “È quello di Steve Jobs”.

Fedez parla del tumore: "È quello di Steve Jobs e non avendo metastasi non ho dovuto fare la chemio"

Sven Goran Eriksson, l'allenatore che ha fatto vincere alla Lazio 7 trofei, tra cui lo scudetto del 2000, è soltanto l'ultima vittima illustre di questo tumore. Prima di lui era toccato a Gianluca Vialli, morto a 58 anni, dopo 5 anni dalla diagnosi arrivata nel 2017. Da allora, il campione aveva più volte parlato del male che lo affliggeva non nascondendo fragilità e paure e lavorando fino a quel 14 dicembre 2022 quando, con una nota della Federazione italiana gioco calcio, il capo delegazione della Nazionale italiana annunciava di dover sospendere la sua attività professionale per curarsi al meglio. Due settimane dopo, il 5 gennaio 2023, il decesso.

La malattia

Il tumore del pancreas, come detto, colpisce ogni anno circa 500mila persone nel mondo; pur essendo il 14esimo tipo di cancro come incidenza, si tratta ad oggi purtroppo della settima causa di morte per tumore. Si tratta di un killer che spesso lascia poche chance di guarigione, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è minore del 10%. E’ accaduto a Gianluca Vialli, scomparso a 58 anni dopo una lunga lotta contro la malattia.

Tumore al Pancreas: quando Vialli sospese tutti gli impegni per curarsi dal cancro

Purtroppo, il tumore del pancreas, almeno nelle sue fasi iniziali, insorge con sintomi subdoli e aspecifici come la perdita dell’appetito, il calo di peso e un dolore progressivamente ingravescente nella parte alta dell’addome che si irradia spesso alla schiena con alterazioni degli esami ematici del pancreas. Pertanto, la neoplasia viene sospettata tardivamente e la diagnosi è spesso posta in uno stadio di malattia già avanzato e non curabile in maniera radicale. Spesso la malattia viene diagnosticata per caso, come nel caso di Fedez, il rapper milanese che ha dichiarato di aver scoperto la malattia durante un esame di routine.

L'intervista a cuore aperto

Nonostante i progressi della ricerca e della medicina, il tumore del pancreas resta una delle neoplasie più difficili da trattare e da curare, soprattutto perché in molti casi viene diagnosticato in fase già avanzata. Tuttavia, nel 20% circa dei pazienti (1 su 5) la malattia viene identificata quando è ancora localizzata ed è quindi possibile procedere con l’asportazione chirurgica completa del tumore. Dopo l’intervento può essere necessario eseguire una chemioterapia, l’unica arma a disposizione, insieme alla radioterapia, per i tumori che non sono operabili. In casi selezionati si può ricorrere anche a una chemioterapia prima dell’intervento chirurgico, cosiddetta neoadiuvante.

Il primo percorso per identificare la ragione di determinati sintomi non può che essere un check up completo.

Alcuni farmaci a bersaglio molecolare sono già utilizzati nella terapia di alcuni sottotipi di cancro pancreatico: tra questi gli inibitori tirosin-chinasici come erlotinib. In presenza di mutazioni, come detto, nei geni Brca1 e Brca2, l’inibitore di Parp olaparib potrebbe essere di aiuto come terapia di mantenimento per alcuni pazienti, ma al momento in Italia il farmaco non è ancora prescrivibile a carico del Servizio sanitario nazionale. Sono in corso sperimentazioni con farmaci immunoterapici in grado di potenziare l’azione del sistema immunitario contro il tumore.

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