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Salute e longevità rappresentano un tema eternamente discusso dagli esperti, ma che certamente in termini di attualità ed educazione sanitaria non smette di attirare il nostro interesse. Vivere a lungo, vivere in buona salute, soprattutto ipotizzare che le malattie, quelle debilitanti e nella peggiore delle ipotesi invalidanti e dolorose, quelle che ci consumano nel fisico e nella mente, arrivino il più tardi possibile. Non è certo questione di fortuna, sia chiaro, e gli studi, quelli più autorevoli, quelli dell'ultimo ventennio, hanno dimostrato che in buona parte la perfetta salute e la longevità dipendono largamente dai fattori genetici.

Vivere a lungo: salute e longevità dipendono unicamente dai geni?

In parte potrebbe essere vero, ma, con il tempo, si sa, determinate teorie se non ribaltate possono essere riviste e rielaborate. Ecco allora che recenti studi tirano nuovamente in ballo lo stile di vita, l'alimentazione e la salubrità dell'ambiente in cui viviamo. Se prendiamo, l'Europa, in particolare l'Italia, scopriamo che l'età media è avanzata, e questo grazie anche ai farmaci e alla solidità delle cure. Eppure i "conti non tornano", perché arrivare a 80 anni con 20 pillole al giorno, oppure con migliaia di euro di spese sanitarie annue, oppure "concludere" il proprio ciclo di vita allettati e dipendenti fisicamente dagli altri non è il massimo delle aspirazioni.

Tutti vorremmo condurre una vita "scevra" da malattie, e sperare un giorno di chiudere gli occhi senza soffrire e senza l'ansia di ospedali, di sintomi dolorosi dovuti a malattie terminali, o peggio ancora di "laceranti" ultimatum sul tempo che ci resta da vivere.

Da cosa dipendono, allora, salute e longevità nella società occidentale? Se non si tratta principalmente di geni, a cosa dobbiamo il fattore di mortalità?

Ambiente e alimentazione al primo posto: la qualità della vita è tutto

Un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine ha analizzato l’influenza combinata della genetica e delle esposizioni ambientali—il cosiddetto esposoma—sul processo di invecchiamento e sulla mortalità precoce. I risultati suggeriscono che l’interazione tra questi fattori sia determinante nel modulare la longevità e il rischio di malattie legate all’età.

I ricercatori hanno utilizzato un’ampia coorte di dati genetici e ambientali per valutare il peso relativo dei due fattori sull’invecchiamento biologico. In particolare, sono stati analizzati i dati di individui esposti a differenti condizioni ambientali, confrontandoli con il loro profilo genetico e con parametri clinici legati all’invecchiamento.

Invecchiamento biologico direttamente proporzionale allo stile di vita

Dai risultati emerge che i fattori genetici contribuiscono in modo significativo alla predisposizione all’invecchiamento precoce e a specifiche patologie croniche. Tuttavia, l’esposoma, che comprende fattori come l’inquinamento, la dieta, l’attività fisica e le condizioni socioeconomiche, gioca un ruolo altrettanto cruciale, influenzando in maniera dinamica il rischio di sviluppare malattie legate all’età.

Invecchiamento biologico direttamente proporzionale allo stile di vita

Lo studio evidenzia che, pur esistendo una predisposizione genetica all’invecchiamento accelerato, modificare i fattori ambientali può mitigare il rischio di mortalità precoce. Questo rafforza l’idea che interventi mirati su stili di vita e ambiente possano avere un impatto positivo sulla salute pubblica e sulla prevenzione delle patologie legate all’invecchiamento.

Gli autori sottolineano l'importanza di approcci personalizzati che integrino dati genetici e ambientali per sviluppare strategie preventive più efficaci. Questi risultati potrebbero aprire la strada a nuovi modelli di medicina di precisione volti a rallentare i processi di invecchiamento e a migliorare la qualità della vita nella popolazione generale.

Riflessioni doverose

I nostri geni non determinano il nostro futuro. L’effetto combinato del nostro stile di vita e dell’ambiente in cui viviamo può avere infatti un impatto significativo sulla nostra salute e longevità, addirittura maggiore rispetto ai nostri geni, secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine. In pratica, i fattori ambientali, tra cui le scelte e le condizioni di vita, sono circa 10 volte più importanti della genetica quando si tratta di invecchiamento sano e morte precoce. E questo, potenzialmente, dovrebbe significare che è possibile intervenire su questi fattori per vivere una vita più sana e più lunga. E' evidente che laddove esiste amore per il proprio corpo e per la propria salute mentale, con controlli mirati e check up efficaci, intervenendo in tempo alle prime avvisaglie di malesesseri con una concreta forma di prevenzione, siamo destinati a "giocarcela" fino in fondo per vivere a lungo, sereni e felici.

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