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Non si parla mai abbastanza di tumore al seno in termini di prevenzione e ricerca. Un'importante scoperta scientifica ha posto la ricerca italiana sotto i riflettori internazionali. Lo studio tutto italiano, intitolato "Impact of REAC Regenerative Endogenous Bioelectrical Cell Reprogramming on MCF7 Breast Cancer Cells", pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Personalized Medicine (JPM), è stato selezionato tra gli articoli di punta della sezione Editor's Choice per il primo trimestre del 2025. Questo riconoscimento sottolinea il valore dell'innovazione italiana nel campo della medicina personalizzata e nel contesto scientifico internazionale. Lo studio ha analizzato in che modo il trattamento specifico di medicina rigenerativa basato sulla tecnologia REAC possa modificare l'attività bioelettrica delle cellule e influenzare di conseguenza il comportamento delle cellule tumorali del seno. Un approccio che apre a nuove prospettive nel trattamento personalizzato del cancro, offrendo un'alternativa meno invasiva e più mirata rispetto alle terapie tradizionali.

Risultati della nuova ricerca sul tumore al seno

Gli esperimenti condotti sulle cellule tumorali MCF7 - sottoposte a uno specifico trattamento REAC rigenerativo (REAC TO-RGN) per un periodo compreso tra 3 e 7 giorni - hanno dimostrato risultati particolarmente promettenti. In particolare, è emerso che il trattamento REAC TO-RGN può riprogrammare l'attività bioelettrica delle cellule tumorali, riducendone la vitalità e la proliferazione. Inoltre, il trattamento induce l'autofagia: processo in cui le cellule degradano e riciclano i propri componenti, contribuendo alla riduzione osservata della proliferazione cellulare. Questi risultati forniscono evidenza dell'efficacia terapeutica potenziale della terapia REAC TO-RGN nel trattamento del cancro e sottolineano l'importanza di comprendere il ruolo dell'attività bioelettrica nel comportamento delle cellule tumorali. La capacità del trattamento di medicina rigenerativa della tecnologia REAC di riprogrammare bioelettricamente le cellule tumorali suggerisce un nuovo paradigma terapeutico, orientato a una medicina sempre più personalizzata ed efficace.

La ricerca è stata condotta da un team italiano composto dai medici ricercatori Vania Fontani e Salvatore Rinaldi, cofondatori dell'Istituto Rinaldi Fontani e creatori della Tecnologia Radio Electric Asymmetric Conveyer (REAC), e dalla Dr.ssa Cruciani e la Prof.ssa Maioli del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari, nonché del Dipartimento di Ricerca dell'Istituto e Fondazione Rinaldi Fontani.

Statistiche e necessità di innovazione

Secondo le statistiche, nel 2024 in Italia il tumore al seno è stato il più diffuso, con circa 53.686 nuovi casi, confermandosi anche tra le principali cause di mortalità femminile a livello globale. Questa situazione evidenzia la necessità di sviluppare strategie innovative per migliorare le prospettive di cura. In questo contesto, alcuni trattamenti di medicina rigenerativa basati sulla tecnologia REAC rappresentano una nuova frontiera nella lotta contro il cancro, con il potenziale di ridurre la dipendenza da terapie invasive e di migliorare la qualità della vita delle pazienti.

"Siamo estremamente onorati di ricevere questo riconoscimento", ha dichiarato la Dr.ssa Vania Fontani. "Questa scoperta ci porta un passo più vicino all'obiettivo di sviluppare terapie più mirate ed efficaci per il cancro al seno. La tecnologia REAC con questi specifici protocolli di medicina rigenerativa apre nuove prospettive non solo nel contrastare la crescita tumorale, ma anche nel ridurre l'impatto delle terapie invasive. L'adozione di approcci innovativi come i trattamenti della famiglia REAC TO-RGN offre nuove prospettive per la medicina oncologica del futuro. L'integrazione di questi trattamenti REAC nelle strategie terapeutiche potrebbe non solo migliorare i risultati clinici, ma anche ridurre gli effetti collaterali associati ai trattamenti attualmente utilizzati", ha concluso Fontani.

Tecnologia REAC e trattamento TO-RGN

L'attività bioelettrica autoprodotta (endogena) dalle cellule condiziona tutti i processi cellulari e, quando viene alterata, può portare allo sviluppo di varie malattie e anche tumori. La tecnologia Radio Electric Asymmetric Conveyer (REAC) è un approccio innovativo studiato per ottimizzare l'attività bioelettrica endogena cellulare alterata utilizzando debolissimi campi radioelettrici concentrati in modo asimmetrico. Il trattamento REAC di rigenerazione cellulare TO-RGN agisce sulla riorganizzazione dell'attività bioelettrica endogena, ripristinando progressivamente quelle alterazioni che hanno condotto alla deriva tumorale.

Al primo posto non può che esserci la prevenzione

Al primo posto non può che esserci la prevenzione per il tumore al seno

Circa il 5-­10 per cento dei tumori della mammella sono associati a fattori di rischio ereditari, in particolare a mutazioni nel DNA che in circa un quarto dei casi interessano i geni BRCA1 o BRCA2. Secondo le stime sempre di AIRTUM, AIOM e Fondazione AIOM, il rischio di ammalarsi nel corso della vita di tumore mammario è pari a circa il 65 per cento per le donne portatrici di mutazioni del gene BRCA1, mentre la percentuale scende al 40 per cento circa se la mutazione interessa il gene BRCA2. Pertanto, alle donne portatrici di tali mutazioni il servizio sanitario offre gratuitamente la possibilità di entrare in programmi di sorveglianza che includono anche la risonanza magnetica mammaria, a partire dalla giovane età.

La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 25 anni con l’autopalpazione, affiancata alla mammografia biennale dopo i 45-50 anni. Nelle donne giovani, l’ecografia e la mammografia si eseguono solo in caso di necessità.

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