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Tumori: la mortalità diminuisce in Italia, ma sfida per la salute globale resta tutta in salita

In Italia il tasso di mortalità dei tumori è diminuito del 15% nell'ultimo decennio, grazie ai progressi della ricerca, della prevenzione e dell'assistenza sanitaria. Il cancro resta, tuttavia, una delle principali sfide per la salute globale, con 1 persona su 5 che riceve una diagnosi nel corso della vita. Le stime per il 2050 indicano oltre 35 milioni di nuovi casi nel mondo, con un incremento del 77% rispetto al 2022.

L'impatto globale e le disparità tra i Paesi

Il cancro rappresenta la seconda causa di morte nel mondo, con circa 9,7 milioni di decessi nel 2022. Tuttavia, non colpisce in modo uniforme: circa il 70% delle morti avviene in Paesi a basso e medio reddito, dove le risorse per diagnosi e cure sono limitate. In Europa, l'Italia registra un tasso di mortalità inferiore alla media UE, con 222 decessi ogni 100mila abitanti contro i 235 della media europea. Inoltre, si stima che un'alta percentuale dei casi potrebbe essere evitata adottando stili di vita salutari, riducendo l'uso di tabacco e alcol e mantenendo un peso corporeo adeguato.

Il peso della malattia e le previsioni future

Nel 2022 si sono registrati 20 milioni di nuovi casi di tumore a livello globale, con una persona su cinque che, nel corso della vita, sviluppa la malattia. Il tumore ai polmoni è il più diffuso, con 2,5 milioni di diagnosi annue (12,4% del totale), seguito dal tumore al seno (2,3 milioni), al colon-retto (1,9 milioni), alla prostata (1,5 milioni) e allo stomaco (970mila). Il cancro ai polmoni è anche il più letale, responsabile del 18,7% dei decessi per tumore.

Si stima che 3,7 milioni di vite potrebbero essere salvate ogni anno grazie a strategie di prevenzione mirate, che includono vaccini, diagnosi precoce e terapie tempestive. Tuttavia, l'accesso a queste risorse non è omogeneo nel mondo: nei Paesi con elevato sviluppo umano, 1 donna su 12 riceve una diagnosi di tumore al seno e 1 su 71 ne muore; nei Paesi meno sviluppati, solo 1 donna su 27 riceve la diagnosi, ma il tasso di mortalità è più elevato (1 su 48).

La situazione italiana: prevenzione e cure

In Italia, i dati mostrano un miglioramento nella lotta contro il cancro: il tasso di mortalità è diminuito del 15% dal 2011 al 2021, meglio rispetto alla riduzione media UE del 12%. Nel 2020 si stimava che nel nostro Paese vivessero 3,5 milioni di sopravvissuti al cancro, pari al 6% della popolazione, con una buona percentuale di loro che aveva ricevuto la diagnosi da oltre cinque anni.

Questo risultato è attribuibile a un migliore controllo dei fattori di rischio e all'efficacia dei programmi di screening, sebbene con alcune disparità regionali. L'Italia offre un'assistenza oncologica gratuita attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, ma la distribuzione delle attrezzature e delle cure non è uniforme: le regioni del Nord dispongono di più risorse rispetto al Sud, dove le barriere all'accesso restano significative.

Il Piano Nazionale Oncologico e le prospettive future

Per ridurre queste disparità, a gennaio 2023 è stato adottato il Piano Nazionale Oncologico 2023-2027, che mira a migliorare qualità ed efficienza dell'assistenza oncologica. Il piano prevede l'espansione dei programmi di screening, l'incremento delle fasce di età coinvolte, l'uso del test HPV e il rafforzamento delle Reti Oncologiche Regionali. Un obiettivo chiave è l'attivazione del Registro Nazionale Tumori, fondamentale per monitorare l'andamento della malattia e ottimizzare le risorse.

Tumori e giovani: i fattori di rischio da monitorare

Nonostante i progressi, restano preoccupanti alcuni comportamenti a rischio tra gli adolescenti. Nel 2022, quasi il 27% dei quindicenni italiani ha dichiarato di aver fumato nel mese precedente, un dato superiore di 10 punti rispetto alla media UE. Anche il binge drinking è in aumento: il 31% dei giovani ha riferito di essersi ubriacato almeno due volte nella vita, rispetto al 19% del 2018. Positivo invece il calo dell'obesità giovanile, con il 18% dei quindicenni in sovrappeso (3 punti percentuali sotto la media UE), sebbene la sedentarietà resti un problema, con solo il 5% che pratica un'ora di attività fisica al giorno.

La sfida economica: il costo delle cure oncologiche

Il miglioramento delle terapie e l'uso di farmaci innovativi hanno determinato un incremento dei costi per la cura del cancro. Nel 2022, la spesa sanitaria italiana per l'oncologia ha raggiunto i 20 miliardi di euro, pari a 338 euro pro capite e al 12% della spesa sanitaria totale. Si prevede che entro il 2050 la spesa pro capite aumenterà del 63%, con un impatto significativo sulla sostenibilità del sistema sanitario.

La lotta contro il cancro richiede quindi un impegno costante, che va dalla prevenzione alla diagnosi precoce, fino a terapie sempre più efficaci e accessibili. Il progresso scientifico, oltre a esami accurati presso centri specializzati legati a una solida prevenzione, nell'ambito di gestione sanitaria efficiente, come nel caso delle mammografie digitali con tomosintesi, si rivelano fondamentali per agire in tempo e quindi ridurre l'impatto della malattia, aumentando le possibilità di guarigione.

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